Il Cybersecurity Psychology Framework (CPF) rappresenta un cambiamento di paradigma nel modo di comprendere e affrontare i fattori umani nella sicurezza informatica. Attraverso una valutazione sistematica delle vulnerabilità precognitive suddivise in 10 categorie e 100 indicatori specifici, le organizzazioni possono individuare e mitigare i rischi di sicurezza psicologica prima che vengano sfruttati da attori malevoli.
Il corso fornisce gli strumenti pratici necessari per condurre valutazioni CPF approfondite, mantenendo al contempo rigorosi standard di privacy e solidità scientifica. L’integrazione, all’interno del framework, di teoria psicoanalitica, psicologia cognitiva, dinamiche di gruppo e vulnerabilità legate all’intelligenza artificiale offre una prospettiva senza precedenti sulle dimensioni psicologiche della sicurezza organizzativa.
Poiché le organizzazioni affrontano minacce sempre più sofisticate che sfruttano la psicologia umana, framework come il CPF diventano essenziali per costruire strategie di sicurezza realmente resilienti. La sfida non è più soltanto tecnica, ma profondamente psicologica. I professionisti della sicurezza devono ampliare le proprie competenze, includendo la comprensione dei processi inconsci, delle dinamiche di gruppo e dell’interazione complessa tra intelligenza umana e artificiale.
Gli sviluppi futuri si concentreranno sulla validazione empirica attraverso progetti pilota, sull’integrazione del machine learning per il riconoscimento dei pattern, sulla creazione di strumenti di valutazione automatizzati che rispettino i principi di tutela della privacy e sul miglioramento continuo basato sull’esperienza applicativa reale.
L’obiettivo ultimo del CPF non è eliminare la vulnerabilità umana — impresa impossibile — ma comprenderla e integrarla nelle strategie di sicurezza. Solo riconoscendo la realtà psicologica della vita organizzativa sarà possibile costruire strategie di difesa davvero resilienti, capaci di affrontare l’intero spettro dei fattori umani nella cybersecurity.
Obiettivi del corso:
- Introdurre i partecipanti al Cybersecurity Psychology Framework (CPF), un modello innovativo che integra psicoanalisi e psicologia cognitiva nella sicurezza informatica.
- Analizzare le principali categorie di vulnerabilità psicologiche (autorità, bias cognitivi, dinamiche di gruppo, stress, interazione uomo-IA).
- Fornire strumenti pratici per riconoscere i fattori umani inconsci che influenzano la sicurezza.
- Comprendere come utilizzare il framework in contesti reali: SOC, risposta agli incidenti, gestione della consapevolezza.
- Promuovere un approccio predittivo e non solo reattivo nella cybersecurity.
Destinatari:
- Professionisti e consulenti di cybersecurity che vogliono ampliare le proprie competenze sul fattore umano.
- Responsabili di sistemi informativi, risk manager, auditor ISO/IEC 27001.
- Psicologi del lavoro e delle organizzazioni interessati all’applicazione delle teorie cognitive e psicoanalitiche nel mondo digitale.
- Studenti e ricercatori in psicologia, informatica e scienze sociali che vogliono approfondire l’interdisciplinarità fra mente e tecnologia.
Docente:
Professionista della cybersecurity certificato CISSP, con 27 anni di esperienza. Ricercatore indipendente, ha sviluppato il Framework di Psicologia della Cybersecurity (CPF) integrando teoria psicoanalitica (Bion, Klein, Jung, Winnicott), psicologia cognitiva (Kahneman, Cialdini) e studio dei bias specifici dell’IA. È specializzato nello studio delle vulnerabilità psicologiche che influenzano la sicurezza informatica e nella progettazionedi modelli innovativi per la valutazione dei fattori umani nella cybersecurity.